Il problema del rinascimento by Johan Huizinga

Il problema del rinascimento by Johan Huizinga

autore:Johan Huizinga
La lingua: ita
Format: epub
editore: Donzelli editore
pubblicato: 2019-08-29T16:00:00+00:00


Ma quello che il Burckhardt aveva lasciato trasparire timidamente, il Gebhart lo accettò pienamente. «Il Rinascimento italiano inizia in realtà prima del Petrarca, perché già nelle opere degli scultori pisani e di Giotto, come pure nell’architettura del XII e XIII secolo, le arti si rinnovano […]. Le origini del Rinascimento sono dunque molto lontane e precedono di molto l’educazione dotta diffusa dai letterati del Quattrocento»40. Nel 1885, poi, in occasione della pubblicazione della traduzione francese, eseguita da Schmitt, della Civiltà del Rinascimento del Burckhardt, il Gehhart formulò la questione in modo ancora più reciso41. I punti di contatto fra il Rinascimento e il medioevo, egli dice, in Burckhardt si discernono a malapena; i due estremi del periodo trattato nel suo libro devono essere meglio illuminati. E personalmente il Gebhart cercò infatti di lumeggiare meglio gli inizi di quel periodo. Nella sua opera L’Italie mystique. Histoire de la renaissance religieuse au moyen âge (1892), che era in fondo una continuazione delle Origines, egli fece partire tutto quanto il movimento spirituale da Gioacchino da Fiore, il mistico calabrese della fine del XII secolo, e da Francesco d’Assisi.

Sennonché, questa non era una novità. Anche qui Michelet, sia pur con gesto troppo ampio e violento, aveva lanciato la semente che altri avrebbe visto germogliare. Nello sfogo affannoso con cui Michelet inizia la parte che tratta del Rinascimento, è già impostata la questione: «Perché il Rinascimento sopraggiunge con un ritardo di trecento anni?»42. Eppure il Rinascimento si era già preannunziato più volte: nel XII secolo con la chanson de geste, con Abelardo, con l’abate Gioacchino, nel XIII con l’Evangelium aeternum (il libello dei Francescani radicali), nel XIV con Dante. In pratica il medioevo era già morto nel XII secolo, dice Michelet, e soltanto l’accanita resistenza che fu opposta al ritorno alla natura dal «moyen âge» (è noto come Michelet ragionasse antropomorficamente) ritardò il Rinascimento.

Grazie a Michelet queste idee erano dunque divenute di dominio comune, e si spiega così come mai già prima del Gebhart la tesi venisse sviluppata scientificamente e Walter Pater collegasse agevolmente il Rinascimento alla figura di san Francesco.

Non era neanche tanto strano che la storiografia francese e quella tedesca, pur seguendo ciascuna la propria via, giungessero alle stesse conclusioni. Nel 1885 uscì l’opera di Henry Thode, Franz von Assisi und die Anfänge der Kunst der Renaissance in Italien. All’autore non interessava tanto il rinnovamento religioso in sé, che aveva preso le mosse da Francesco, quanto l’influenza che questo rinnovamento aveva avuto sull’arte. A suo avviso, tale influenza era grandissima. L’ardore lirico e la coscienza soggettiva di Francesco, il suo nuovo entusiasmo per la bellezza del mondo non avevano dato solamente impulso a un sacro senso dell’arte e fornito il materiale per nuove concezioni; anche sul piano sociale gli ordini questuanti erano stati motivo e sostegno del nuovo gusto di edificare. Il Thode cancellò consapevolmente il confine fra medioevo e Rinascimento.

Da Giotto a Raffaello si è attuato uno sviluppo continuo, che ha avuto per fondamento un’unica concezione del mondo e di Dio.

Far cominciare



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.